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Perché scoppiano le guerre?

PERCHE’ SCOPPIANO LE GUERRE?

 

La psicologia di uno Stato può diventare una caricatura della psicologia degli individui che lo compongono, in cui gli aspetti più pericolosi e irresponsabili vengono accentuati e quelli più sani e prudenti sono completamente annullati.

In particolare lo Stato può diventare paranoide, cioè soffrire di deliri di persecuzione.

 

Il singolo individuo … ha una carica di aggressività inconscia, e difficilmente si può impedirgli di proiettarla sugli stranieri… È anche un grande sollievo per il cittadino trovare degli oggetti distanti per la sua indignazione latente… E poiché il sospetto genera immediatamente sospetto, la potenza straniera diviene ben presto sospettosa a sua volta … e sviluppa una sorta di claustrofobia, cioè la sensazione di essere circondata e isolata.

 

Queste due nazioni o gruppi di nazioni arrivano al punto di guardarsi con una sfiducia reciproca e molto pericolosa. Come due paranoici, ognuno prende misure difensive che confermano le paure dell’altro.

 

Come l’individuo paranoico che diviene omicida, così la nazione paranoica può iniziare una guerra che sinceramente considera necessaria per la propria autodifesa. Quello che originariamente era un sospetto ingiustificato aiuta a creare proprio quella catastrofe che si desidera evitare. La paura… è veramente la prima causa della guerra.

 

Una volta che la guerra è scoppiata, le ultime tracce di sanità scompaiono. La tendenza al sospetto è stimolata dalla propaganda.

Il cittadino pacifico scopre improvvisamente di aver sviluppato un desiderio di uccidere e nello stesso tempo, quasi per una sorta di compensazione, è pronto a essere ucciso per la patria.

 

La guerra libera, in vari modi, immense quantità di aggressività normalmente inconscia. La pazzia che ne consegue non si attenua finché i Paesi coinvolti non sono completamente sfiniti…

 

Le parole fin qui lette non sono mie, ma sono riportate letteralmente da un testo di un grande psicoanalista britannico, Roger Money-Kyrle, che le ha scritte in un saggio dal titolo “UN’ANALISI PSICOLOGICA DELLE CAUSE DELLA GUERRA”, pubblicato circa 90 anni fa, nel 1934.

 

Roger Money-Kyrle (un nome che immagino sconosciuto ai più) è uno dei molti psicologi e psichiatri che hanno avuto un ruolo nel corso delle due guerre mondiali, sia come medici al fronte, sia come terapeuti dei militari traumatizzati o come membri delle commissioni di selezione.

Alcuni di loro hanno redatto profili psicologici di dittatori e dei capi delle nazioni belligeranti, altri hanno partecipato in prima persona, come militari effettivi, a battaglie campali in ruoli esecutivi o più spesso come ufficiali.

 

In questi tempi di guerra in Europa, in questi tempi di follia omicida di Vladimir Putin – il quale non solo massacra la popolazione civile dell’Ucraina ma anche, con sommo disprezzo per il proprio popolo, manda a morire giovani reclute inesperte, soldati non addestrati, impiegando persino criminali che erano in galera – riflettere sulle cause delle guerre dovrebbe essere un dovere morale per chiunque.

 

La psicologia militare nelle sue varie dimensioni, la sociologia militare, e le considerazioni di grande spessore che provengono dalla psicologia del profondo, in primis da Sigmund Freud e da Carl Gustav Jung, aiutano a capire l’incomprensibile.

 

IL LASCITO DI VLADIMIR PUTIN E DEI SUOI ALLEATI ALL’UMANITÀ SARÀ UNA STRISCIA DI SANGUE E DI ODIO TRA POPOLI, UNA MAREA DI MORTI, DI FERITI E MUTILATI, FAMIGLIE INTERE STRAPPATE E DEPORTATE, BAMBINI SENZA GENITORI E DISTRUZIONE TOTALE DI INTERE CITTÀ.

La follia delle guerre.

 

Andrea Castiello d’Antonio