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THE LEADERSHIP HUBRIS EPIDEMIC

Titolo: 

THE LEADERSHIP HUBRIS EPIDEMIC

Autori: 
Peter Garrard
Casa editrice: 
Palgrave Macmillan, 2019, pp. XXIII+236, € 104,00 (Softcover)

Questo interessante volume (sottotitolo: Biological Roots and Strategies for Prevention) fa riferimento allo studio inerente la Hubris Syndrome del 2009 pubblicato da David Owen e Jonathan Davidson, “Hubris Syndrome: An Acquired Personality Disorder? A Study of US Presidents and UK Prime Ministers over the Last 100 Years” (Brain: A Journal of Neurology, 132, 5, 1396–1406, 2009). Una prima riflessione proseguita da diversi studiosi e dallo stesso Owen con il volume The Hubris Syndrome: Bush, Blair and the Intoxication of Power (Methuen, York, 2012. II edition).

La Hubris Syndrome, nel momento in cui si manifesta in persone che gestiscono il potere, emerge come una vera e propria malattia ma, in questi tempi, sembra che la malattia stia diventando una specie di epidemia… Il leader o il manager che è affetto da questa sindrome diviene iper-fiducioso nelle proprie capacità, mostrando disprezzo, insolenza o indifferenza verso gli altri, e sentendosi onnipotentemente orgoglioso di gestire il proprio potere: una miscela che rende facilmente ciechi di fronte a possibili rischi. Si tratta di una sindrome che si affianca a molte altre ormai note e studiate in letteratura ma, soprattutto, incarnate con fin troppa evidenza da persone che hanno in mano le sorti del mondo o, almeno, di parti di esso. Politici e capi di stato, infatti, non ne sono immuni. E, nella sua Prefazione, Nick Bouras cita giustamente i recenti casi dei crack finanziari in cui la Hubris Syndrome ha rivelato il suo potenziale distruttivo nei manager di Lehman Brothers, di Enron e della Royal Bank of Scotland.

Il testo è suddiviso in tre sezioni.

La prima è dedicata ai possibili substrati biologici ed è appunto intitolata sinteticamente Biology. Qui sono trattate alcune sindromi importanti che vanno dalla demenza vera e propria al frontotemporal dementia spectrum di cui la Hubris Syndrome potrebbe essere una variante. Altri approfondimenti sono proposti in direzione della neuropatologia ma è considerato anche l’elemento ormonale, dato che si è visto che elevati e costanti livelli di ormoni steroidi possono portare facilmente a prese di decisioni fortemente rischiose, ed avere anche un ruolo nei picchi di esuberanza e pessimismo che si accompagnano agli eventi di vita (comprese le oscillazioni dei mercati finanziari). Persino la stimolazione che un manager può ricevere dalle continue vittorie che ottiene nel suo lavoro appare accompagnata dalle dinamiche dell’adrenalina e della noradrenalina che, a loro volta, influenzano pesantemente gli aspetti cognitivi e comportamentali del modo di pensare e agire.

L’interesse del lettore aumenta scorrendo la seconda parte del testo, dal titolo Culture, in cui sono studiate le interrelazioni tra tipologie di personalità dei leader e ambiente esterno sullo sfondo del management failure. Nel momento in cui i soggetti che stanno proseguendo sulle cosiddette stellar careers falliscono e deragliano molto spesso si rimane del tutto stupiti ma, forse, soltanto perché non si avevano gli occhiali giusti per vedere oltre la performance di questi signori e di queste signore. La comprensione di tali elementi, com’è ben detto nel testo, rappresenta un forte elemento di conoscenza per coloro che svolgono attività di assessment e di coaching.

In questo quadro uno dei tre capitoli della seconda sezione è dedicato ai fallimenti della leadership in ambito militare mentre in altre pagine si discute del leader affetto dall’insieme di tracotanza, eccesso, superbia, orgoglio e prevaricazione – tutti elementi che compongono la sindrome di Hybris (o Hubris).

La terza sezione è dedicata alla prevenzione ed intitolata, sull’onda del taglio del testo, Hygiene and Antidotes, puntando l’attenzione, tra l’altro, sulla trasformazione del carisma in Hubris. Mentre alcuni ritengono che lo sviluppo dell’arroganza e della dismisura sia inevitabile nei soggetti che gestiscono ampio potere, altri pensano che con una accorta prevenzione tale deragliamento possa essere contenuto e mitigato fin dall’inizio. Sicuramente un’accorta valutazione psicologica in profondità dei candidati ai ruoli di responsabilità organizzativa può prevenire ampiamente l’inserimento di soggetti disfunzionali nelle organizzazioni e nelle istituzioni, come ho argomentato nel mio recente libro Il capitale umano nelle organizzazioni. Metodologie di valutazione e sviluppo della prestazione e del potenziale (Hogrefe, Firenze, 2020).

Da notare che la sindrome di Hybris può verificarsi in molti altri ambienti al di là di quelli del business e del management come, ad esempio, nel campo della medicina – ma è stata notata persino nelle persone che hanno vinto dei premi e dei riconoscimenti di grande importanza, come i vincitori di premi Nobel.

Gli autori che hanno contribuito a questo volume sono numerosi e tra loro compaiono nomi importanti come quelli di John Coates, Adrian Furnham e Ian Robertson. Il curatore, Peter Garrard è professore di neurologia e Deputy Director presso il Molecular and Clinical Sciences Research Institute della Saint George’s University of London.

Si suggerisce, insieme alla lettura di The Leadership Hubris Epidemic, di consultare il testo a cura di Peter Garrard e Graham Robinson, The Intoxication of Power: Interdisciplinary Insights (Palgrave Macmillan, London, 2016) che è il primo volume ad essere pubblicato in questa nuova serie nata sotto gli auspici del Daedalus Trust.

 

Andrea Castiello d’Antonio