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Still stupid after all these months

Still stupid after all these months: le conseguenza della stupidità e dell'incoscienza sulla pandemia globale

E’ comprensibile, pienamente comprensibile, il desiderio di normalità, di tornare alla normalità, che ha “contagiato” così tante persone dopo il lockdown della primavera 2020. Ma il ritorno alla normalità, o alla cosiddetta nuova normalità (che, di fatto, è ancora da venire) si è tradotto durante l’estate in un fare finta di niente: tutto è passato, abbiamo superato il problema!

Da un lato, quei cittadini sui quali si erano appuntate molte speranze (erano diventati educati, rispettosi delle regole, ragionevoli, gentili) sono tornati in un attimo ad essere maleducati, anarchici, irrazionali e cafoni.

Dal che si deduce che se una persona è nata o, più probabilmente, è diventata storta, torna ad esserlo, una volta passata la paura…

Dall’altro, le istituzioni (sembra, in specie, le Regioni) che avevano reagito così bene nella fase critica pare che abbiano dimenticato di continuare ad impegnarsi nella lotta contro il virus e, soprattutto, a stabilire interventi e progetti di prevenzione in vista di ciò che tutti dicevano si sarebbe manifestata dopo l’estate come seconda ondata.

La terza componente – il Governo – ha continuato nel non saper comunicare, come ho scritto nel marzo scorso: Comunicare, comunicare, comunicare!

L’estate italiana è dunque stata vissuta nel peggior stile italiano: al canto della cicala si è associata la stupidità dilagante, alla noncuranza la voglia infantile di dimenticare e non pensarci più, mentre sembrava che il problema sanitario fosse ormai da mettere da parte, concentrandosi sugli aspetti economici – i cittadini consumano? E quanto consumano? – e su altri aspetti più ampi come le risorse economiche da richiedere all’Europa – argomento improvvisamente accantonato nello tsunami della seconda ondata.

Ovviamente non sono mancati splendidi esempi di ignoranza e cretineria nostrana, da chi si compiaceva di non indossare la mascherina a chi si esponeva baldanzoso in raggruppamenti umani ravvicinati.

Il magnifico ritornello cantato da Simon & Garfunkel – Still crazy after all these years – può essere tradotto in Still stupid after all these months.

Qui alcune mie riflessioni sulla stupidità umana.

Si potrebbe esser tentati di andare alla ricerca delle colpe e delle responsabilità ma credo che vi sia (anche) un ragionamento più ampio da fare: come ho sottolineato in altra sede – vedi American Psychologist - Adulti, Adultità, Adultoidi – è responsabilità dei governanti fare di tutto per accrescere nella Nazione almeno due grandi qualità umane:

  • La consapevolezza. Di se stessi, della vita che si vive, delle scelte che si compiono, di essere una parte di un tutto, imprescindibilmente legata al tutto, e quindi moralmente impegnata a fare in modo che l’insieme sia non solo qualcosa di più delle parti che lo compongono, ma che sia un insieme di qualità.
  • L’adultità. Il vedere se stessi come soggetti adulti, quindi responsabili delle proprie azioni non meno che del proprio pensiero, impegnati – ancora una volta! – ad accrescere il proprio sentimento di essere cittadini attivi, di (poter) essere dei modelli viventi per tutti gli altri, a cominciare dal proprio nucleo familiare, fino a rappresentare un buon esempio in specie nelle istituzioni dell’educazione, del lavoro e della sanità.

L’apprendere dalle esperienze – vedi il sempre interessante saggio dello psicoanalista britannico Wilfred Bion - è una delle (numerose) caratteristiche dell’essere adulti ma prevede il possesso congiunto di molte altre qualità come l’auto-critica, la riflessione su di sé e su ciò che accade, il saper pensare alla e sulla vita – e non soltanto limitarsi a viverla.

Perché, dunque, ci ritroviamo all’inizio dell’autunno – e con l’inverno davanti – alle prese con una pandemia che probabilmente non lascerà il campo per mesi e mesi?

Siamo stati vittima di una sindrome psico-socio-patologica?

La responsabilità diffusa in una certa parte della cittadinanza – si sa che in un gruppo è sufficiente una sola persona per sabotare l’intera attività del gruppo – in una (sembra) buona parte delle istituzioni territoriali e centrali, nei gestori apicali che non solo decidono e guidano ma rappresentano delle figure di riferimento per tutti, ha preso i colori autunnali della… irresponsabilità, come ho segnalato mesi addietro nel mio contributo dal titolo Il pericolo non è solo il Covid-19...ma anche l'incoscienza o la stupidità.

E non è certamente sufficiente la presenza saggia del Capo dello Stato Sergio Mattarella per raddrizzare ciò che non procede sulla normale e giusta via, giorno per giorno, luogo per luogo.

 

Andrea Castiello d’Antonio