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Strengths-Based Resilience. A Practitioner’s Manual for the SBR Program

Titolo: 

Strengths-Based Resilience.  A Practitioner’s Manual for the SBR Program

Autori: 
Tayyab Rashid, Jane Gillham, Afroze Anjum
Casa editrice: 
Hogrefe, 2025. Pp. XVI+286. € 43.95

Il libro si apre con le persone che gli autori vogliono ringraziare, citando ai primissimi posti Martin Seligman e Chris Peterson, e sottolineando che la trasformazione del concetto di resilienza in qualcosa di definito – vedi il paragrafo Why Resilience Matters e sotto forma di strategie applicative che sono controllabili e insegnabili, ha richiesto il lavoro di numerose persone e molto tempo.

Uno degli aspetti più significativi della definizione del concetto di resilienza sta nella sua plasticità, nel senso che la resilienza non è una dimensione “tutto o niente”, bensì una dimensione processuale che può essere appresa, sviluppata e migliorata, ma che deve essere anche accudita e curata nel corso della vita. Essa può dunque essere modellata nel corso della vita e durante le esperienze concrete che si vivono, in un processo continuo di apprendimento e acquisizione personalizzata. Da qui l’enfasi sui concetti di ottimismo e di speranza, e sull’ipotesi del cambiamento comportamentale che sorregge l’intero programma presentato in queste pagine, ad esempio, sviluppando le abilità di risoluzione dei problemi, il pensiero divergente e la creatività – vedi Homo prospectus. Verso una nuova antropologia, a firma di Martin E. P. Seligman, Peter Railton, Roy F. Baumeister e Chandra Sripada (Hogrefe, 2019).

Questo libro si colloca nel panorama della psicologia positiva, della mindfulness e della terapia cognitivo-comportamentale, attingendo concetti e prassi da tutti questi ambiti. In tal senso Strengths-Based Resilience: A Practitioner’s Manual for the SBR Program, fornisce a professionisti della salute mentale, formatori, coach, counselor e facilitatori (ma anche ad insegnanti e educatori) una traccia ben delineata per condurre il loro cliente – si potrebbe dire: “per mano”, cioè passo dopo passo –fino a giungere all’ultimo step, rappresentato dal modulo quattordicesimo del testo.

I quattordici passi possono essere anche raggruppati in tre macrosettori.

Il primo traccia l’idea di resilienza e il panorama delle abilità mentali applicabili; il secondo si centra sull’individuazione e lo sviluppo dei punti di forza della persona – vedi la CSV – Classification of Strengths and Virtues, conosciuta anche come VIA – Values in Action.

Il terzo passo pone all’opera i punti di forza e le abilità al fine di migliorare le relazioni interpersonali e giungere a realizzare intenti e obiettivi. Ogni modulo è accompagnato da esercizi pratici, esempi e risorse didattiche che facilitano la comprensione ma anche l'applicazione dei concetti trattati – tra questi: la consapevolezza, la gratitudine, la flessibilità cognitiva, l'empatia, la comunicazione positiva.

Il programma SBR è stato sviluppato in un arco di tempo di oltre quindici anni, essendo stato sperimentato in una varietà di contesti dall’education agli ospedali, ed è stato validato attraverso la sperimentazione su specifiche popolazioni. Nonostante la scansione molto precisa in moduli, esercizi e applicazioni, il programma ha in sé una notevole flessibilità e, comunque, sta al professionista individuare le eventuali sintesi da proporre al cliente, ad esempio accorpando alcuni moduli o impiegando tempi diversi per navigare all’interno degli stessi.

Sia Martin Seligman, il fondatore della psicologia positiva, che Ryan M. Niemiec, autore di Character Strengths Interventions, hanno lodato quest’opera che coniuga l’applicabilità con il rigore scientifico che deriva dalle basi su cui il programma è stato edificato.

Direi che è indispensabile accompagnare questo testo al suo “compagno”, cioè allo Strengths-Based Resilience Workbook, elaborato da Tayyab Rashid, Jane Gillham, Ruth Louden e Afroze Anjum: un compendio molto pratico, una sorta di guida operativa, o di quaderno di lavoro, che il cliente troverà assai utile.

Circa gli autori, si può in sintesi precisare che Tayyab Rashid è psicologo clinico e scolastico, e ha esperienza di lavoro con persone che hanno subito gravi traumi – da ricordare il suo libro Positive Psychotherapy Clinician Manual (pubblicato nel 2018), scritto insieme a Martin Seligman.

Jane Gillham, è psicologa clinica, educatrice e ricercatrice ed è co-creatrice del Penn Resilience Program (PRP), un programma di studio progettato per insegnare agli adolescenti le abilità cognitive e comportamentali adatte a gestire le sfide e i fattori di stress quotidiani.

Afroze Anjum, è psicologa scolastica e opera sulle dimensioni della resilienza, della mindfulness e del problem-solving adattivo, per aiutare gli studenti a far fronte a situazioni come la depressione, l’ansia, il bullismo e la mancanza di motivazione.

 

Andrea Castiello d’Antonio

 

Questa recensione è stata pubblicata sul numero 116 di MAGGIO 2025 della rivista elettronica

Qi – Questioni e Idee in Psicologia

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