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Quando il tempo è prezioso

Titolo: 

Quando il tempo è prezioso

Autori: 
Windy Dryden
Casa editrice: 
Giunti, 2023, Pp. XVII+108, € 20,00

Con il sottotitolo Approcci cognitivo-comportamentali alla terapia a seduta singola e al coaching a brevissimo termine esce ora la traduzione italiana di un testo pubblicato nel 2016 che tratta di un argomento certamente attuale, posto inoltre a cavallo tra due aree professionali di rilevanza sociale.

Il testo è suddiviso in due parti, la prima centrata sulla terapia e la seconda sul coaching; si tratta della Terapia cognitivo-comportamentale a seduta singola (SSI-CBT) e del Coaching cognitivo-comportamentale a brevissimo termine (VBCBC).

Come si vede chiaramente, i due argomenti hanno in comune, sul piano operativo, la brevità dell’approccio e, sul piano teorico, l’essere basati sull’indirizzo cognitivo-comportamentale, uno degli indirizzi maggiori attualmente esistenti nel panorama specifico delle psicoterapie. Di questi temi scrive qui Windy Dryden, una figura nota nel campo che ha già pubblicato numerosi libri – vedi, ad esempio, Single-Session Therapy: 100 Key Points and Techniques (Routledge, 2019) e Very Brief Cognitive-Behavioural Coaching (Routledge, 2017), di cui alcuni tradotti in italiano.

Fellow della BPS, professore emerito di Psychotherapeutic Studies alla Goldsmiths University di Londra, Dryden è psicoterapeuta, si occupa da sempre degli approcci cognitivi e comportamentali e di quelli razionali-emotivi, con una forte attenzione alle modalità di intervento di supporto a breve termine.

Le due parti del libro procedono in modo quasi speculare e hanno l’obiettivo, da un lato, di mostrare l’utilità e l’applicabilità di interventi a breve e brevissimo termine, dall’altro di differenziare l’approccio psicoterapeutico da quello del coaching. Diciamo subito che questo secondo obiettivo – dichiarato dall’autore stesso, fin dal principio, come abbastanza difficile da conseguire – rappresenta il lato debole della trattazione: infatti, da un lato si tende costantemente a sottolineare le differenze tra terapia e coaching ma, andando a leggere con cura queste pagine, tali differenze, di fatto, scompaiono, oppure sono talmente deboli da lasciare più di una perplessità.

Al fondo, l’unico parametro, per così dire, che emerge è quello che differenzia il bisogno del cliente: in psicoterapia tale bisogno è indicato genericamente con problemi-difficoltà emotive, mentre nel coaching è visto come desiderio di sviluppare le proprie qualità-potenzialità. Ma, come è evidente ad ogni buon psicoterapeuta, il secondo obiettivo è sempre, esplicitamente o implicitamente, insito nei percorsi di cura psicologica – e quindi non può essere visto come elemento di differenziazione.

Al di là di ciò, nel testo emergono diversi aspetti di interesse, che ora vedremo.

Il modello terapeutico presentato nella prima parte del libro è scandito da una sola seduta preceduta dalle fasi di contatto (telefonata) e da una fase di follow up.

Si tratta di un orientamento molto pratico e focalizzato, integrabile con le diverse cosiddette ondate della CBT e basato sul lavoro pionieristico di Moshe Talmon del 1990.

Sono così definiti gli scopi della seduta singola – che, sostanzialmente, tende a dare supporto al paziente e a renderlo più capace di agire nella realtà – ma sono anche evidenziate le tipologie di persone maggiormente adatte per questo genere di lavoro. Un aspetto, questo del soggetto ideale per seguire un approccio simile, che è applicato anche al terapeuta il quale, ad esempio, deve poter “tollerare di non avere molte informazioni sul cliente” (p. 28); cioè, tollerare di operare in parziale buio, per così dire.

Con il capitolo sesto si entra nel vivo delle quattro fasi di questa forma di terapia, iniziando con il primo contatto telefonico in cui l’autore è solito spiegare al paziente le opzioni di base, cioè i servizi che può offrire. Con il supporto di una tabella – un protocollo, com’è definito da Dryden – per scandagliare gli aspetti principali della situazione del cliente, si passa alla seduta vera e propria, alla quale poi segue, come si è detto, il follow up a circa tre mesi di distanza, tenendo presente che “il benessere del cliente viene sempre al primo posto, per cui, se necessita di sedute aggiuntive, siamo tenuti a concedergliele anche se il contratto iniziale prevede una SSI-CBT” (p. 53).

La sezione dedicata al coaching (denominato very brief) inizia con il sottolineare le differenze tra coaching e terapia cosa che, come si è detto, non riesce molto bene, tanto che l’autore infine scrive “questa distinzione, tuttavia, è solo teorica; in pratica la vita delle persone non è suddivisibile in modo così netto in queste distinte aree” (p. 60).

Circa il coaching Dryden si sofferma sulla costruzione della cosiddetta alleanza di lavoro – un aspetto, anche questo, centrale nelle psicoterapie ed, anzi, nato e sviluppato proprio nell’ambito clinico – richiamando i lavori di Carl Rogers e consigliando di “accertarsi che il coachee assimili un unico concetto, chiaro, che lo aiuti nell’ottenere il massimo nell’area di vita su cui ha scelto di focalizzarsi” (p. 71): un passaggio che offre molto bene l’immagine di un intervento veloce e specifico.

In questa sezione sono dati numerosi suggerimenti pratici su come gestire la relazione con il cliente, come ad esempio i seguenti: richiedere feedback, ricorrere a metafore e aforismi, andare dal particolare al generale e viceversa con flessibilità, aiutare il soggetto a rimuovere i principali ostacoli, e così via.

Il coaching è così scandito in sette distinte fasi, l’ultima delle quali è il follow up telefonico (a supporto del quale è proposta una lista in quattordici punti da smarcare).

In sostanza, questo volumetto di Dryden si legge molto bene, è scorrevole, talvolta ripetitivo, ma molto chiaro e legato al concreto; è presentato un approccio che può far molto discutere, ma che può essere di interesse conoscere soprattutto per i coach che lavorando nel campo dell’individual coaching organizzativo.

 

Andrea Castiello d’Antonio

 

Questa recensione è stata pubblicata nel sito web PANORAMA RISORSE UMANE - ISPER