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L’aggressione e l’invasione distruttiva decisa da Vladimir Putin contro l’Ucraina porta di nuovo in primo piano un noto sistema di pressione e destabilizzazione utilizzato in guerra: la Cognitive Warfare, o guerra psicologica.
Come riporta sinteticamente l’Institute for the Study of War (Russian Offensive Campaign Assessment - 8 giugno 2022) i russi inviano massicciamente messaggi sui social e sui personal devices dei soldati ucraini minacciando loro e le loro famiglie, e invitando a deporre le armi e a disertare.
Le PSYOPS non sono una novità negli scenari di guerra e dal 2016 il Cyberspace è stato individuato come il nuovo campo di battaglia, essendo ormai una parte costitutiva dell’approccio militare Multi-Domain (MD).
Ne parlo nel mio articolo Cognitive Warfare. Aspetti psicologici e uso dei social media.
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