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Summertime

Titolo: 

Summertime

Autori: 
Francesco Bollorino
Casa editrice: 
De Ferrari, 2024, Pp. 109, € 14,50

Questo è un libro atipico rispetto alla maggior parte della letteratura manageriale e imprenditoriale basata sul resoconto delle esperienze professionali dell’autore con poche note di biografia personale.

Infatti, nel campo del management e della leadership si è abituati a leggere testi in cui gli autori narrano le loro gesta quasi esclusivamente dal punto di vista del percorso aziendale-manageriale-imprenditoriale, lasciando in secondo piano – oppure non toccando affatto – gli aspetti di vita quotidiana, personale, i ricordi dei primi decenni di vita, e così via. Si tratta, di fatto, di libri in cui l’autore maschera, in certo senso, un’ampia (e fondamentale) parte della propria esistenza e delle vicende che lo hanno condotto a diventare ciò che è diventato e a offrire alla società i prodotti del suo ingegno e del suo impegno.

Con il libro di Francesco Bollorino – un testo agile, di piacevole letture, direi mosso come sono le onde del mare, talvolta agitato, ma sempre chiaro e diretto nell’esprimere idee, sentimenti, episodi e fatti di vita – ci si trova nel campo della biografia professional-soggettiva, interpretata per mezzo di una scrittura che talvolta è una sorta di libero flusso di idee, inframmezzata a considerazioni che saltano dal passato al presente, con qualche implicazione nascosta sul futuro.

Il testo, nella sua articolazione, scandisce attraverso i titoli dei capitoli – che fanno riferimento ai mesi estivi, da maggio a settembre – una storia all’interno della quale avvengono una serie di cose, di fatti di vita, di vita reale e introspettiva, di considerazioni attuali e retrospettive: tutte certamente lette con gli occhi di oggi, ma tutte ricollocate nel tempo-spazio (musicale) di allora. Oltre al registro musicale, per così dire (scandito anche dal ricordo vero e proprio di brani collocati nel tempo, ma non solo) vi è anche il registro filmico, rintracciabile ad esempio in spot del tipo “esterno giorno, esterno notte” e dal susseguirsi degli avvenimenti che paiono essere collocati come nei tempi di una produzione cinematografica.

Ma di cosa parla questo testo?

Come si diceva all’inizio, esso è una biografia tematica, commentata, narrata, interpretata e riconsiderata con l’ottica attuale della formazione di una figura umana e professionale che si muove nel campo socio-sanitario, in quanto Bollorino è medico psichiatra, ha avuto da gestire ruoli importanti nella sanità pubblica, ed è il fondatore e il conduttore di una impresa di grande rilevanza nel mondo della psichiatria e delle discipline affini: egli ha fondato, nel lontano 1995, POL.It, cioè Psychiatry on Line Italiahttp://www.psychiatryonline.it/ un sito e un servizio online seguito da decine di migliaia di professionisti e studiosi della realtà mentale e del vivere attuale nella dimensione mente-corpo. Un sito che propone per chi vuole gratuitamente, per altri attraverso l’offerta di servizi a pagamento, una gran mole di materiali, anche di genere storico, comprese le riproduzioni in audio di testi classici della psichiatria, della psicologia clinica e della psicoanalisi. Psychiatry on Line è, dunque, molte cose insieme: una rivista scientifica, un sito web, un punto di incontro e di elaborazione, un’area in cui sono riprodotti testi importanti e proposti in video atti di convegni e congressi, un servizio di alta divulgazione scientifica che ha un occhio molto attento non solo sulle materie specialistiche ma anche sulle realtà sociali e sulla realtà vera ed attuale del vivere delle persone, oggi.

Questo aspetto dell’opera di Francesco Bollorino (genovese, nato nel 1951) si situa dunque a cavallo tra il suo lavoro come psichiatra e l’attività imprenditoriale, costituendo di fatto una complessa operazione culturale.

Inoltre, egli è uno dei pochi, almeno nel suo campo, ad essersi precocemente dedicato ai temi della comunicazione, delle tecnologie, dell'Information Technology e successivamente della rete (scrivendo anche dei libri su questi temi e sulla psicoterapia online), organizzando nel febbraio 1998 il primo Congresso Internazionale Internet & salute mentale, e venendo nominato nel 1999 (durante il Congresso Mondiale della WPA - World Psychiatric Association) segretario della Sezione Speciale per l'Informatica e la Telematica.

Tornando al libro, in queste pagine si possono ripercorrere gli stadi di formazione, di esperienza e di vita di un professionista secondo le modalità che sono state tratteggiate all’inizio di questa recensione: “i pensieri, quelli che contano veramente nella vita, abitano gli spazi bianchi tra le parole, hanno al polso un orologio senza lancette, sono senza ordine o gerarchia: pezzetti di vetro sullo smeriglio di caleidoscopi” (p. 37).

I capitoli che personalmente ho più apprezzato sono quelli in cui la vita e le esperienze infantili e dell’adolescenza sono connesse con le realtà di vita successive e con il momento di oggi; i commenti critici sulla psichiatria del capitolo intitolato Psichiatri sono poi, di fatto, in buona parte, dedicati alla psicoanalisi italiana e al come si diventa(va) analisti, facendo trapelare un sentimento di insoddisfazione e forse di frustrazione per vicende che lo hanno visto protagonista in quegli anni.

Scontrandosi con i vincoli e i limiti delle istituzioni, l’autore riferisce momenti difficili di vita, conducendo il lettore a riflettere su situazioni che sono tutt’oggi estremamente frequenti (basti pensare alle realtà accademiche, ministeriali, e di certe associazioni che più che ambienti di ricerca & sviluppo di idee e di competenze sembrano chiese ideologicamente chiuse a difendere un supposto verbo).

Prende così corpo l’estate di questa persona, bambino, adolescente, giovane adulto e adulto insieme e alternativamente, impaurito e proteso verso la vita, desideroso di mostrarsi ma portato a nascondersi, bisognoso di considerazione positiva da parte degli altri (e delle altre) ma con mille impacci e timidezze – fino poi al fiorire di un momento di contatto totale con una giovane donna da sempre desiderata, descritto improvvisamente con modalità fin troppo dense di emozioni e reazioni.

Rileggendo alcuni passi di questo piccolo libro sembra scorgere un suggerimento per chi ha i capelli grigi o bianchi, alcune volte un suggerimento esplicito, come nel brano che segue: “i grandi sono sempre un problema per i più piccoli, il giorno in cui non lo sono più, ti accorgi di essere diventato vecchio, che il tempo è passato, ti ha cambiato, ti ha reso adulto, pronto a fare ciò che avresti voluto non facessero a te” (p. 11).

Un testo composito (chiuso dalla Postfazione a firma di Gabrio Vitali) che va ben al di là di quelle rappresentazioni paludate o attentamente asettiche di persone pur importanti e di ottimo esempio per tutti noi che, però, si descrivono nelle loro biografie  come se fossero esseri umani a una dimensione: solo la dimensione del lavoro, dell’impresa (nel senso più ampio del termine) della carriera, dei successi – quelli sì, sempre enfatizzati, le difficoltà generalmente messe da parte, in sottofondo… Al contrario, nelle pagine della narrazione di Bollorino emergono i momenti problematici, le disillusioni, gli impatti duri con realtà inaspettate del campo istituzionale e professionale, intrise da riflessioni personali e da momenti di auto-analisi che arricchiscono il quadro e rendono l’autore una persona reale, come egli è. Questo è, come si diceva all’inizio, un insegnamento per tutti coloro che vogliono raccontare il proprio percorso di vita professionale, a beneficio dei giovani, ma non solo.

 

Andrea Castiello d’Antonio