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LA SANITÀ RELATIVA DELL’UOMO DELL’ORGANIZZAZIONE

PSICOPATOLOGIA DEL MANAGEMENT

Nota:

Sono qui riportati, con lievi modifiche, i primi capoversi del Capitolo 6 del mio libro “PSICOPATOLOGIA DEL MANAGEMENT”

pubblicato nel 2001

(editore Franco Angeli, Milano)

 

Una ‘persona non troppo nevrotica’ può essere eufemisticamente chiamata normale (Bergler, 1949)

 

Dobbiamo guarire, sanare la frattura tra il sé professionale e il nostro sè più profondo (Witten e Tulku, 1998)

 

***

 

Lo psicologo Gordon Allport (1937, 1950) ha individuato in tre grandi caratteristiche il concetto di equilibrio maturo della persona.

La prima di queste è la capacità di mantenere ed allargare la propria sfera di interessi, relazioni e affetti, dedicandosi al lavoro come allo svago, ai rapporti di amicizia impegnativi e alle relazioni in gruppo ricreative, alla meditazione e alla cura delle persone significative.

 

Più oltre nella sua vita (Allport, 1955) egli avrebbe aggiunto a tali considerazioni l’impegno a mantenere un’immagine ideale di sé stessi anche come guida per le realizzazioni future.

In tale, prima, indicazione è implicita la funzione sintetica dell’Io, la proiezione verso il domani e la cura delle relazioni/interessi che, espandendo la sfera di attività della persona, le permettono in certo modo di conquistare sempre nuovi domìni.

 

Gordon Allport segnala, poi, l’importanza di saper valutare le proprie abilità e competenze in confronto alle proprie aspirazioni e al progetto di vita: ciò consente una sorta di oggettivazione di sé stessi che può supportare l’autocritica, basandosi non solo sull’autocomprensione ma anche sul senso dell’humor.

 

“Un individuo dovrebbe riuscire ad essere obiettivo e anche a divertirsi per gli avvenimenti ordinari della sua vita, mantenendo nello stesso tempo un filone fondamentale di serietà assoluta, che desse scopo e significato a qualsiasi cosa egli facesse” (Hall e Lindzey, 1957).

Si nota, qui, l’indicazione di superare il confine di sé e il proprio narcisismo, di evitare il pericolo di pensarsi come onnipotenti, ovvero di ritenere che il destino sia avverso se non si ottengono le mete desiderate.

 

Come terza grande area che contribuisce alla salute psichica, Gordon Allport indica il sistema dei valori, richiamandosi ad uno studio effettuato all’inizio degli anni Trenta con Philip Vernon (Allport, Vernon, 1931): il sistema dei valori fornisce la base per una condotta coerente e costituisce un presupposto importante per una concezione di vita che guidi il soggetto nelle sue scelte.

 

Gordon Allport è certamente stato tra quegli psicologi che hanno dato spazio ed importanza allo studio della persona normale, vedendo in essa una netta discontinuità con le condotte patologiche, e la sua visione è stata qui richiamata proprio per introdurre il tema, spinosissimo, della sanità psicologica ed esistenziale.

 

Com’è noto, in psicoanalisi il concetto di salute è stato sottoposto ad una critica serrata e a numerose rielaborazioni che sarebbe troppo complesso qui ripercorrere.

Certamente è sfumata l’importanza di differenziare la condotta sana da quella patologica, sono emerse mille modalità di essere sani o non sani, mentre la comparsa o la scomparsa dei sintomi non è stata più considerata come l’unico, o il più importante, criterio di differenziazione.

 

I conflitti e i meccanismi psicologici che si trovano nelle persone bisognose di cure sono in realtà molto simili a quelli delle persone “sane”.

Si tratta spesso di dirimere fatti di natura quantitativa, di equilibri dinamici e di influenze esterne.

“Ognuno ha tendenze nevrotiche, ma non in tutti esse sono cresciute a un grado tale che ne risulti una nevrosi. È un problema di quantità, non di qualità, benché vi sia un punto in cui la quantità si trasforma in qualità (Hegel)” (Bergler, 1949).

 

È però certo che i concetti di salute e di malattia vengono di fatto utilizzati in modo empirico e costante, ad esempio allorché’ viene richiesto di individuare un soggetto equilibrato e stabile psicologicamente e nelle relazioni interpersonali.

La salute si traduce operativamente in adeguatezza, o idoneità, e concerne sempre il doppio versante dell’identità della persona (equilibrio intrapsichico) e della sua capacità di esistere in quanto essere sociale (equilibrio interpersonale).

C’è chi ha definito la persona nervosa quella che rende nervosi gli altri…

 

Anche la diagnosi, in quanto tale, ha subìto una serie di articolate rivisitazioni fino al punto di scomparire, o quasi, come momento distinto e preliminare alla terapia.

Secondo la concezione psicoanalitica, il nevrotico si ammala a causa delle stesse situazioni contro cui una persona normale lotta con successo, o verso le quali appare poco attaccabile.

 

È pure utile preliminarmente riflettere, con Freud, sulle obiettive difficoltà ed asperità che l’esistenza propone a ciascuno e sulla conseguente impossibilità reale di potervi fare fronte senza ricorrere anche al supporto di qualche misura palliativa.

“La vita, così come ci è imposta, è troppo dura per noi; ci reca troppi dolori, disinganni, compiti impossibili da risolvere. Per sopportarla abbiamo assolutamente bisogno di qualche palliativo... Tre sono forse i rimedi di questo tipo: diversivi potenti, che ci fanno prendere alla leggera la nostra miseria; soddisfacimenti sostitutivi, che la riducono; sostanze inebrianti, che ci rendono insensibili ad essa” (Freud, 1929).

 

Come vedremo nelle pagine seguenti di questo libro, se è lecito richiedere alle persone una certa dose e una specifica qualità di igiene mentale ed esistenziale per poter assolvere ai loro compiti, è pure da mettere in conto che la maggior parte delle persone ha necessità di operare dei bilanciamenti tra le richieste della vita e le personali propensioni o possibilità.

Tali equilibri precari sono anche costituiti da un mix dei tre rimedi che Freud ha indicato. Ma qui ci si trova subito nella necessità di distinguere e differenziare il grado e la qualità dell’equilibrio raggiunto, dato che ognuno dei tre rimedi può evolvere verso le patologie più diverse…

Andrea Castiello d’Antonio

 

https://www.castiellodantonio.it/libri

 

https://www.francoangeli.it/Risultati?R=Libri&Tp=true&Aun=Andrea&Au=Castiello+d%27Antonio&Ar=0&Lv=0&