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Il libro dei simboli. Riflessioni sulle immagini archetipiche

Titolo: 

Il libro dei simboli. Riflessioni sulle immagini archetipiche 

Casa editrice: 
Taschen, Cologne

The Archive for Research in Archetypal Symbolism

The Archive for Research in Archetypal Symbolism (ARAS) propone ai lettori interessati all’argomento della simbologia e dell’immaginario questa importante opera composta con accuratezza, precisione e attenzione sia alla forma estetica, sia all’elaborazione dei contenuti.

Si tratta di un testo che ha richiesto ben tredici anni di lavoro da parte di diversi gruppi di autori e collaboratori con la consulenza psicologica di Kathleen Martin, analista junghiana, la quale sottolinea l’importanza delle ricerche sull’argomento condotte da Carl Gustav Jung; ricerche che hanno costituito un importante fondamento di conoscenze utilizzato da The Archive for Research in Archetypal Symbolism.

Il libro dei simboli. Riflessioni sulle immagini archetipiche, introdotto da Kathleen Martin, con la responsabilità editoriale di Ami Ronnberg, prende vita per merito di una casa editrice certamente poco conosciuta nel mondo della psichiatria e della psicologia ma che ha una lunga storia ed è molto rinomata nel campo dell’arte: TASCHEN GmbH (con sede a Colonia, in Germania). Un editore che tra i suoi numerosi titoli annovera anche The 12 Steps. Symbols, Myths, and Archetypes of Recovery, a cura di Kikan Massara, pubblicato solo in inglese nel 2023, mentre Il libro dei simboli è disponibile oltre che in italiano anche in tedesco, inglese, spagnolo, portoghese e francese.

Si tratta di un testo monumentale, suddiviso in cinque parti tematiche: Creazione e Cosmo, Mondo Vegetale, Mondo Animale, Mondo Umano e Mondo Spirituale, in cui si coniugano l’arte, le immagini reali e fantastiche, il simbolo, l’archetipo, diverse sfaccettature della psicologia junghiana, l’antico (come le iscrizioni rupestri), il contemporaneo e la dimensione atemporale. I trecentocinquanta saggi originali che lo compongono, scritti da autori indipendenti che afferiscono a diversi campi (psicologia, religione, arte, letteratura e mitologia) sono arricchiti dalla riproduzione di circa ottocento immagini a colori che testimoniano visivamente il senso e, per così dire, l’energia intrinseca del mondo simbolico – ricordiamo al proposito che la capacità di simbolizzazione è generalmente ritenuta una qualità importante dell’essere umano per il mantenimento della salute mentale.

Ogni parte del testo è a sua volta suddivisa in capitoli. Così, la sezione Mondo Umano porta con sé i seguenti capitoli: Il corpo umano, Movimento ed espressione, Fondamenti del lavoro e della società, Utensili e altri oggetti, Casa, Edifici e monumenti, Colore, Suono.

Ci si avvicina, così, alle realtà dell’inconscio, in specie alla dimensione dell’inconscio collettivo di Carl Gustav Jung, implicitamente ed esplicitamente evocata o, più spesso, emergente in modo indiretto sia dai testi, sia dalle immagini.  È importante notare la scelta accurata delle immagini, individuate non solo per illustrare i concetti ma soprattutto per indicare come gli stessi possono essere incarnati nel simbolo pittorico e grafico, proponendo un tandem tra il testo, razionale e analitico, e l’immagine, evocativa e indirizzata a suscitare una risonanza interiore nel lettore. Si tratta, pertanto, di pagine che possono condurre il lettore a recuperare il senso dell’immagine in tanti dei suoi aspetti – immagine spesso accompagnata anche da versi poetici – in una realtà, com’è quella attuale, in cui le persone sono generalmente sommerse da immagini (e da suoni, o per meglio dire: rumori): recuperando un aspetto tendenzialmente sacro nel quotidiano della realtà fattuale.

In effetti, questo libro si colloca idealmente in ciò che chiamerei la Biblioteca del tempo lento, cioè tra quei testi che hanno bisogno di tranquillità e spazi di meditazione per essere realmente compresi ed apprezzati. È per questo che alcuni hanno detto che Il libro dei simboli rappresenta un’esperienza da vivere e altri hanno notato che, abbandonandosi a queste pagine, si può entrare in uno stato di coscienza simile a quello del mondo dei sogni.

Il simbolo come espressione dinamica e, in un certo senso, vivente, dotata di una propria valenza di significato, intrinsecamente collegato alle realtà archetipiche e all’inconscio collettivo fornisce chiavi d’accesso all’interiorità umana, portando con sé elementi che si possono riconoscere nei sogni, nei miti, nell’arte (ad esempio, il surrealismo) e nella psicologia del femminile. E proprio al proposito delle mille strade che possono essere percorse seguendo i sogni e i miti, credo che sia da ricordare un bel saggio di oltre un secolo fa, scritto dal primo psicoanalista tedesco, Karl Abraham: Sogno e mito: uno studio di psicologia dei popoli (Tr. it.: Karl Abraham. Opere. Volume Secondo. Boringhieri, Torino, 1975, pp. 509-567) – ma vedi anche: Otto Rank O., Il mito della nascita degli eroi (Tr. it. Libreria Psicoanalitica Internazionale, Zurigo, 1921).

Con le sue ottocento pagine il testo si propone come un’opera di consultazione, un’opera su cui tornare al fine di indagare e approfondire un mondo che non si frequenta di consueto. Il lettore esperto, lo studioso, troveranno materiale di grande interesse – molto ben rappresentato dall’iconografia e dalla cura della pagina – ma anche il lettore curioso, che si avvicina per la prima volta a questa tematica, potrà sfogliare queste pagine con facilità (pagine che sono scritte in modo sicuramente comprensibile ai non addetti ai lavori). Sbaglierebbe chi considerasse questo testo soltanto come una sorta di enciclopedia dei simboli perché il lato davvero affascinante che si può cogliere nelle dense pagine del volume è l’aspetto multidisciplinare, lì ove si intrecciano psicologia analitica, storia dell’arte, antropologia, mitologia e religioni.

 

Andrea Castiello d’Antonio