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IL GIORNO DELLA MEMORIA E LA PSICOTERAPIA

“SIAMO FATTI DI ACQUA E DI TEMPO!” ricordo di aver letto da qualche parte, tempo fa…

La memoria è parte integrante dell’essere umano e, in certo senso, di ogni essere vivente.

Sappiamo da tempo che la memoria – come la percezione – non è qualcosa di statico, non è una banca dati o un insieme di “documenti” messi lì, a stare. Tanto è vero che la memoria, e la nostra capacità di ricordare, cambia con il tempo, con le situazioni, con lo stato d’animo.

IL GIORNO DELLA MEMORIA È IL GIORNO DELLA STORIA.

Storia dei popoli, delle società, degli individui.

E’ vita vera, vita che vibra ancora oggi nelle corde delle persone, delle famiglie, delle società.

DIMENTICARE a volte può essere salutare, ma in linea generale, dimenticare, mettere da parte, scotomizzare, rimuovere, non è una scelta salutare!

IL PERICOLO DI RIPETERE ALL’INFINITO CIÒ CHE SI DIMENTICA È REALE.

Così come è reale – e lo stiamo vedendo in questi mesi – dare per scontato acquisizioni, come la pace e la democrazia, che scontate non sono mai.

ANCHE LA SALUTE, FISICA E PSICOLOGICA, NON PUÒ ESSERE MAI DATA PER ACQUISITA UNA VOLTA PER TUTTE.

Nel vasto mondo della PSICOTERAPIA la memoria ha un posto di grande rilievo (condivido questa opinione con illustrissimi predecessori).

L’essere umano è (anche) frutto della sua storia, e non a caso LE BIOGRAFIE, LE AUTO-BIOGRAFIE sono diventate così rilevanti ed interessanti.

Spesso si può capire l’aspetto fondamentale di una persona semplicemente chiedendo di raccontarsi, di narrare la propria storia.

Ma le psicoterapie non sono tutte uguali e non funzionano tutte bene, né allo stesso modo.

Tra le tante differenze nel mondo delle psicoterapie di cui ho scritto recentemente nel mio libro SCEGLIERE LO PSICOTERAPEUTA

https://www.hogrefe.it/it/catalogo/volumi/saggi/scegliere-lo-psicoterapeuta-una-guida-pazienti-e-terapeuti/#scheda-features vi è il discrimine tra le terapie che si occupano della STORIA DEL PAZIENTE e quelle che lavorano soltanto sull’oggi.

E’ un’importante differenza.

Oggi che si va veloci, che molti vogliono tutto-e-subito, che non si ha voglia di riflettere e di ricordare, le persone possono essere attratte dalle PSICOTERAPIE DI SUPERFICIE, quelle che promettono risoluzioni rapide, che trattano soltanto il qui-e-ora, che si limitano a modificare il comportamento.

Spesso con grande disprezzo questo genere di terapeuti che non si occupano del passato affermano: “Concentriamoci sull’oggi, vediamo le cose per il futuro, di ciò che è stato non ci deve importare nulla!”.

Come se l’essere umano fosse solo ciò che appare, che si manifesta nel momento presente.

Questi pseudo-terapeuti, variamente denominati comportamentali, comportamentisti, strategici, spesso promettono risultati nel giro di pochi incontri, senza nemmeno aver capito CHI È IL PAZIENTE e QUALI REALI PROBLEMI HA.

Alle terapie del qui-e-ora si contrappongono LE PSICOTERAPIE DEL PROFONDO, anche queste variegate e con differenti fisionomie. Ed è qui che emerge l’importanza del passato, della memoria, del non ricordato, della possibilità di ripercorrere la propria vita alla ricerca di senso.

ALLA RICERCA DEL SIGNIFICATO DI SÉ E DELLA PROPRIA VITA.

IL GIORNO DELLA MEMORIA ci ricorda l’importanza del ricordare per la nostra salute, per la vita, per il senso da dare alla vita, per l’oggi e per il domani, per avere più armi da contrapporre alle mistificazioni, alle manipolazioni, alle falsità.

RICORDARE È VIVERE!

 

Andrea Castiello d’Antonio