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Human Factors Models for aviation accident analysis and prevention

Autori: 
Thomas G. C. Griffin, Mark S. Young, Neville A. Stanton
Casa editrice: 
Ashgate, 2015. Pp. XV+225, £ 65.00 (Hardback)

Il libro "Human Factors Models for aviation accident analysis and prevention" contribuisce in modo deciso alla costruzione di una comprensione ampia sugli incidenti aerei, una comprensione basata non sui “modelli lineari”, spesso artificiali e comunque lontani dalla realtà, bensì sull’analisi del sistema complesso in cui tali eventi avvengono.

Emerge subito l’importanza dei network in cui possono essere centralizzate le informazioni significative che aiutino gli specialisti nell’indagine delle (generalmente) molteplici cause che conducono agli incidenti aerei. La gestione esperta di tali informazioni si può tradurre in una serie di indicatori che delimitano l’area di investigazione e gettano luce sulla dinamica dell’evento sulla base dell’approccio globale e della visione olistica.

La struttura del testo è dunque costruita al fine di discutere ogni componente del sistema complesso che è preso in esame: dalle componenti umane a quelle tecnologiche, dalla situazione ambientale alle attività che sono state svolte, dalle strategie che ogni attore ha attivato fino all’interazione delle modalità comportamentali che sono state realizzate.

L’Information Network Approach emerge così come un framework in cui si pone sotto esame la condizione – per così dire – di salute e sicurezza dell’intero sistema.

Con l’evoluzione delle tecnologie a supporto dei sistemi uomo-macchina si è verificato un gap tra la richiesta di efficacia e produttività, e l’indispensabile necessità di mantenere elevati livelli di sicurezza: nell’ambito della psicologia dell’aviazione, e del cosiddetto “fattore umano”, tale questione è emersa in modo netto, ed è oggetto di numerose riflessioni, nonostante che la frequenza di incidenti aerei nell’aviazione commerciale permanga nel tempo a livelli bassissimi di probabilità.

Lo studio dello Human Factors

Lo studio del “fattore umano” è stato per molti anni limitato all’analisi dello specifico “errore umano” ma così non è più da tempo, e oggi l’investigazione sul sistema complesso è divenuta sempre più necessaria.

Lo scopo generale di questo libro è appunto ragionare sulle modalità che possono essere impiegate al fine di comprendere le realtà sociali, tecniche, organizzative e psicologiche di coloro che operano in ambienti esposti al rischio. L’interesse che emerge dalla lettura di questo testo non si limita al campo dell’aviazione dato che numerose considerazioni possono essere traslate ed applicate allo studio degli eventi complessi che si verificano nel mondo del lavoro, soprattutto nelle situazioni in cui è evidente la gestione dei fattori di prevenzione e di gestione di incognite e pericoli.

È dunque presentato un metodo - per meglio dire, un modello - adatto all’investigazione globale e basato su un processo non-lineare, applicabile in vari contesti organizzativi e in diverse situazioni, dando attenzione non solo all’aspetto dei dati quantitativi ma anche alle informazioni qualitative, e sottolineando la differenza tra i due concetti che in lingue inglese sono riferiti a incident e accident (che in italiano si confondono nell’unico termine di “incidente”).

Il testo si presenta suddiviso in otto capitoli, alcuni dei quali possono essere letti come dei veri e propri saggi che possono avere un impatto diretto e immediato nel mondo non aeronautico – vedi, ad esempio, il settimo capitolo dal titolo Incidents versus Accidents: An Industrial Study -. Aperto con una serie di indici che illustrano le tabelle, le figure e i codici utilizzati per le abbreviazioni, il volume si chiude con la Bibliografia e un utilissimo Indice analitico.

L’obiettivo di proporre una visione più ampia e comprensiva delle situazioni di rischio mi sembra del tutto raggiunto dal lavoro dei tre autori e, sulle stesse tematiche generali, si può utilmente consultare Human Factors Methods and Accident Analysis di Paul M. Salmon, Neville A. Stanton, Michael Lenné, Daniel P. Jenkins, Laura Rafferty, e Guy H. Walker (pubblicato da Ashgate nel 2011).