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Handbook of qualitative research methods on human resource management

Autori: 
Keith Townsend, Rebecca Loudoun, David Lewin (Edited by)
Casa editrice: 
Edward Elgar, 2016, Pp. XIV+268, £ 110.00 (Hardback)

Questo bel manuale a cura di Keith Townsend (professore di Employment Relations, alla Griffith University, Australia), Rebecca Loudoun (senior lecturer presso la stessa università) e David Lewin (professore emerito di Management alla UCLA Anderson School of Management, Los Angeles, USA) si affianca a un’altra opera importante, pubblicata molto di recente, che può essere consultata in perfetta armonia con il testo che presentiamo in questa recensione; si tratta dell’Handbook of Research Methods on Human Resource Development, a cura di Mark N. K. Saunders and Paul Tosey (Edward Elgar, 2015).

Nel corso degli ultimi decenni la ricerca qualitativa ha compiuto passi da gigante e si sta affermando anche nel campo della gestione delle risorse umane e, in generale, nell’area delle tematiche del lavoro. I metodi che sono soprattutto utilizzati nella ricerca qualitativa applicata al lavoro sono quelli delle interviste – strutturate o in profondità – e delle osservazioni sul campo, ma questo libro ha l’obiettivo di presentare diversi e nuovi metodi di ricerca. Del resto, lo sviluppo di software e procedure di analisi dei dati che si è avuto di recente consente, oggi, di spostare l’attenzione su altre metodologie. L’idea originale dei curatori del testo è stata quella di chiedere a ricercatori di concentrarsi sulla propria, specifica area di competenza e di applicare ciò che si fa in altri campi all’area delle risorse umane: in tal senso, il testo si presenta come una vera e propria spinta all’innovazione e alla diffusione di metodi in una specifico campo di applicazione com’è quello della gestione delle persone al lavoro. Al fine di dare enfasi a tale impostazione, nel capitolo di apertura scritto dai tre curatori è richiamata l’esperienza classica dello studio Hawthorne in cui i ricercatori che avevano stabilito un piano di ricerca indirizzato a misurare l’effetto della luce sulla produttività dei lavoratori, scoprirono ben altro. Si iniziò a parlare di we-feeling per spiegare l’effetto del sentimento di gruppo sulla produttività, aprendo il campo di ricerca, ad esempio, allo studio delle norme di gruppo e delle dinamiche dei team. Dunque, è ben possibile applicare piani di ricerca e metodi usati in altre e diverse discipline per scoprire nuovi e imprevisti elementi, oppure iniziare con l’indagare un oggetto per poi trovarsi a illuminare di nuova luce un argomento del tutto diverso da quello inizialmente stabilito.

Gli approcci che sono presentati nel testo sono numerosi, dagli studi longitudinali ad analisi basate sull’associazione mentale rispetto a stimoli verbali o visivi. L’innovazione è dunque percepibile sia nei disegni di ricerca, sia nelle fonti che possono essere utilizzate, passando attraverso l’impianto metodologico che spesso affonda le radici in altre discipline come l’antropologia, la medicina e la psicologia. Ad esempio, è illustrato un metodo che nasce nell’ambito delle psicoterapie e che si riferisce alla Solution-Focused Therapy, mostrando inoltre il passaggio da un approccio centrato sul problema ad un approccio centrato sulle soluzioni. Altri spunti provengono dall’impiego delle griglie di repertorio, dai diari, dalle associazioni libere, dalle vignette auto-etnografiche e dall’approccio narrativo in senso più ampio.

A chiusura di questa nota vorrei ricordare la pubblicazione di un’importante enciclopedia sempre in tema di gestione e sviluppo delle persone al lavoro: si tratta dell’Encyclopedia of Human Resource Management, a cura di Adrian Wilkinson, Stewart Johnstone (Edward Elgar, 2016), un testo davvero completo e ricco, e anche di facile consultazione. Inoltre mi fa piacere sottolineare che l’anno 2016 è stato un anno importante per la casa editrice Edward Elgar che ha celebrato i trenta anni dalla fondazione. Era il 1986 quando Mister Edward Elgar fondò questa casa editrice con l’intento di dare alle stampe volumi di alta qualità e di procedere verso la costruzione di un’azienda editoriale indipendente.