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The complete project management office handbook

Titolo: 

 The complete project management office handbook  

Autori: 
Gerard M. Hill
Casa editrice: 
Third Edition CRC Press – Taylor & Francis Group, 2014

Le settecento pagine di questo bel libro – organizzato in modo chiaro nei contenuti e sicuramente utile per i numerosi spunti di applicazione – rappresentano l’ultima versione di un testo che ha avuto un notevole eco nell’ambito del project management internazionale. Rispetto all’edizione precedente, del 2007, sono numerosi gli aggiornamenti e gli arricchimenti, come, ad esempio, le due nuove appendici: “Planning and Implementing a Project Management Office in the Organization”, e “A Simple Examination of Project Management Office Maturity”.

Il volume è strutturato in cinque ampie sezioni, iniziando con quella dedicata al “management in pratica” in cui si affrontano la metodologia di base, i tools, gli standard, le metriche, e la gestione delle conoscenze. Definendo il continuum che lega i diversi stadi della costruzione del PMO l’autore inizia con l’illustrare i primi passi dei 20 PMO function models da impiegare nel controllo, nella supervisione e nella ricerca di soluzione all’interno dell’area di business in cui si colloca la funzione di project management. Sono così segnalate le zone di sovrapposizione e/o di contiguità con altri processi e procedure, le funzioni cross e le interrelazioni interne ed esterne all’ambito del PMO. Nell’insieme ciò contribuisce a creare quell’ambiente collaborativo in cui il PMO può funzionare al meglio.

La complessa governance del progetto è illustrata nella seconda sezione che è dedicata a diverse tematiche all’interno del contenitore delle infrastrutture che supportano gli assi portanti del PMO. Ecco emergere quelle funzioni – come l’assessment e l’organizzazione delle attività e delle strutture – che aprono la strada alla funzione gestionale vera e propria che il PMO dovrebbe svolgere in collaborazione con le strutture HR dell’organizzazione. Uno specifico spazio è dedicato alla gestione e allo sviluppo del team e delle competenze individuali attraverso la strutturazione di percorsi di formazione, aggiornamento e sviluppo. A tale attività si collegano gli ausili tecnici illustrati nella quarta sezione, ausili che spaziano dalla pianificazione di progetto, all’auditing, fino al mentoring: “Il mentoring collocato all’interno dell’ambiente di project management rappresenta una potente modalità di trasferire non solo gli skill e le conoscenze di project management, ma anche le tecniche di leadership, i valori di business e l’etica professionale” (p. 345).

L’ultima sezione del testo si concentra sull’allineamento delle attività di PMO con il cuore del business dell’organizzazione. In tal senso il PMO emerge come una funzione di business integration, facilitando i processi rivolti all’obiettivo, e apportando un blocco di conoscenze e visioni potenzialmente utili per numerosi altri soggetti organizzativi.

All’interno dei diversi temi trattati emerge spesso la necessità di sviluppare adeguate autorità e autorevolezza del PMO in riferimento alle strutture aziendali e ai gestori dei diversi processi. Ciò aiuta i PM a sviluppare in loro stessi responsabilità e sicurezza di ruolo, facilitando l’interazione socio-professionale nel sistema organizzativo e contribuendo a far comprendere il significato e l’utilità della gestione per progetti e del ruolo specifico del PMO.

Da notare, infine, che Gerard Hill è anche autore del testo The Complete Project Management Methodology and Toolkit (CRC Press, 2010) la cui consultazione può rappresentare un utile complemento alla lettura del lavoro qui presentato.