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Buone notizie dal mondo del lavoro…

Smart working e digital transformation

Nonostante la situazione difficile in cui versa da tempo l’Italia e lo stallo sostanziale che si registra nel corso degli ultimi mesi (certificato a più riprese da industriali, associazioni di categoria e osservatori sul lavoro), alcune buone notizie possono rendere questa estate 2019 meno grigia.

 

LamborghiniLamborghini continua nel suo progetto di rinnovamento positivo delle condizioni di lavoro. Già in una intervista al Corriere della Sera del 16 luglio 2016 avevo commentato l’iniziativa dell’aumento di stipendio per i dipendenti che avessero investito nel loro sviluppo culturale tramite iscrizioni a percorsi di studi e master, usufruendo di varie agevolazioni. Oggi Lamborghini rinnova il contratto integrativo non solo rivedendo la parte economica, ma inserendo una serie di elementi innovativi: riunioni per sviluppare il senso civico, permessi per visite mediche dei familiari, migliore contributo aggiuntivo al lavoratore in maternità, settimana sabbatica per gli over 25 anni (di anzianità di lavoro), e la conferma della cosiddetta Banca delle ore solidali.

Luxottica ha deciso di stabilizzare un numero importante di lavoratori (oltre mille) che vedono oggi terminata la fase dei contratti a tempo determinato, contratti che inizialmente venivano rinnovati di mese in mese, poi ogni qualche mese e, infine, avevano assunto la fisionomia di contratti annuali, ma sempre a scadenza. Il patto integrativo firmato da Luxottica è, in realtà un delicato bilanciamento tra numero di persone al lavoro, tempi di lavoro e flessibilità: una Flessibilità sostenibile, come è stata definita, che permette a 1.150 persone di lavorare senza più l’ansia della scadenza del contratto a termine, in assetto di part-time incentivato, modulato sui ritmi di produzione dell’azienda. Ma Leonardo Del Vecchio ha anche voluto una maggiore partecipazione dei lavoratori alla vita d’impresa con strumenti come il Comitato di Partecipazione di Alto Livello (CPAL).

American Express, per bocca dell’AD Melissa Ferretti Peretti, ha reso possibile lo Smart Working per i suoi 1.200 dipendenti già da anni, consentendo il lavoro da casa per due giorni alla settimana e, ora, implementando il sistema ed ampliando la base delle persone interessate. L’idea è che la produttività non si valuta con le ore trascorse davanti al videoterminale in ufficio, bensì diffondendo la logica del MBO, il lavoro per obiettivi, all’intero capitale umano. Ricordo, al proposito di AMEX e delle sue anticipazioni del futuro, di aver preso parte ad un programma internazionale di ciò che anni dopo si sarebbe definito Executive Coaching fin dalla fine degli Anni Ottanta. Un’altra importante anticipazione degli sviluppi della vita di lavoro!

EngineeringEngineering, il polo italiano di eccellenza nell’IT, fondata nel 1980, prosegue nella logica di espansione all’estero e di acquisizione di importanti asset, integrando competenze e presidi su mercati diversi. Il CEO, Paolo Pandozy, ha chiuso il 2018 con quasi 1.000 nuovi assunti e prevede di proseguire nel 2019 con centinaia e centinaia di nuovi ingressi, anche per rafforzare il settore della Cybersecurity, mentre l’azienda è profondamente impegnata nella Digital Transformation. Da sempre attenti alle risorse umane, lo staff HR di Engineering vanta un’intensa attività di formazione e addestramento presso la sua Scuola di IT & Management “Enrico Della Valle”, curando in specie la valutazione e sviluppo del potenziale che si integra con il sistema di valutazione delle competenze. Le 65 le sedi nel mondo, e le oltre 11.000 persone costituiscono l’anima di questo gioiello.

Volendo (giustamente) considerare la capacità di autocritica come un segnale positivo di qualunque persona, ecco che una ricerca di Accenture segnala che il 73% dei manager del nostro Paese ritiene di possedere scarse skills nelle seguenti aree: empatia, intuizione, creatività ed interpretazione creativa della realtà. Nel mondo, i manager che pensano di essere carenti in queste aree risultano un 10% in meno rispetto al dato italiano. La ricerca Whole-Brain Leadership, che ha coinvolto i livelli più alti delle organizzazioni (i livelli C, cioè Chief), mette in luce la necessità di dare spazio al lato destro del cervello, cosa che si tradurrebbe nella messa in opera in uno stile di leadership migliore perché meglio bilanciato. Come si vede, il tema dello sviluppo delle Soft Skills è sempre all’ordine del giorno e nella mia esperienza quarantennale di assessment e development di manager e quadri posso testimoniare che integrare razionalità e mondo emotivo rappresenta un obiettivo ancora da raggiungere…

Vi sono, poi, alcune storie di successo, storie di aziende apparentemente “italiane” ma, in realtà, multinazionali, inclusive, aperte al futuro, certamente italiane nello spirito e nella proprietà, ma con una dimensione “altra” e un Mindset manageriale e imprenditoriale che non sfigura di fronte ai grandi player mondiali.

 

MonclerMoncler, di Remo Ruffini, continua a rappresentare un ottimo esempio di azienda coraggiosa, ripresa da una situazione fallimentare nel 2003, e sviluppata con passione, idee e intraprendenza, oggi impegnata nel progetto Genius con il quale è stato anticipato il futuro, coinvolgendo un team di persone che ha dato spinta e valore nuovi. I manager sono coinvolti e consultati continuamente e le idee di ognuno prese in considerazione, in un clima in cui si respira la libertà di esprimersi e di proporre.

Technogym, fondata nel 1983, con le sue oltre 2.000 risorse umane è massicciamente orientata verso l’estero (il 90% delle attività sono rivolte ai mercati oltreconfine). Nerio Alessandri, il fondatore, ne guida la rotta ed è un convinto sostenitore della possibilità di lavorare sul benessere per le persone (come dimostrano i suoi libri e le conferenze che ha realizzato). In Romagna ha creato la Wellness Valley, “il primo distretto internazionale sul benessere e la qualità della vita”.

Ad Alba, Giovanni Ferrero guida quella che è stata definita “una fabbrica di cioccolato da 12 miliardi di dollari”. Dalla Nutella alla conquista del mondo, la Ferrero – in base ai risultati di un’indagine di qualche anno fa - risultava l’azienda più appetita in cui lavorare. L’apertura e l’espansione verso l’estero è stata prudente, misurata e certamente collegata ad un importante cambio al vertice del Gruppo, il passaggio da Pietro a Giovanni Ferrero. Da quel momento le acquisizioni si sono succedute, alla ricerca del valore lì ove esso manifesta i suoi primissimi segnali.

Brunello CucinelliBrunello Cucinelli, azienda che porta il nome del suo fondatore, in poche decine di anni è diventata uno splendido brand del lusso made in Italy. Imprenditore “umanista”, con lo sguardo sempre rivolto al benessere del capitale umano che gestisce, vede nella manifattura italiana un punto di eccellenza che deve essere valorizzato. Sempre alla ricerca del bilanciamento ottimale tra “vita” e “vita di lavoro”, esprime in modo completo l’etica manageriale e l’etica ambientale. Non a caso, nel solo 2018, l’azienda ha ricevuto quasi 80.000 curricula di persone in cerca di lavoro…

Ideare, costruire, proporre, elaborare intelligentemente Esperienze e non solo “prodotti & servizi”, con etica e dignità, salvaguardando persone e ambiente. In Italia il mondo del lavoro non è tutto di colore grigio!

Infine, con un occhio al futuro, Autonomy, un think tank britannico, ha lanciato l’idea che per contribuire a evitare il disastro planetario, salvaguardando l’ambiente in cui tutti noi viviamo –ricordando che Non ne abbiamo altri in cui vivere… - si dovrebbe lavorare tutti meno, ma molto meno. Riducendo drasticamente il lavoro, di conseguenza si riduce la produzione e il ciclo economico, e si abbassano in modo radicale le emissioni inquinanti. Un Green New Deal che, in Gran Bretagna, ha già iniziato a muovere i primi passi, con la prospettiva di azzerare le emissioni nel 2050 e di puntare a settimane lavorative di sole quattro giornate. Futuribile, ma l’indicazione di base è pienamente condivisibile.

 

Andrea Castiello d’Antonio