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Gestione delle controversie sul luogo di lavoro

Titolo: 

Constructive controversy

Autori: 
David W. Johnson
Casa editrice: 
Cambridge University Press, 2015, Pp. 248, £ 24.99 (paperback), £ 65.00 (hardback)

Il tema della negoziazione e gestione delle controversie sul luogo di lavoro ha sempre attratto l’attenzione di coloro che si occupano di formazione e di gestione dei gruppi nelle organizzazioni.

Si tratta di un argomento apparentemente facile che, invece, nasconde diverse difficoltà, sia di ordine teorico, sia nelle applicazioni concrete. Per questi motivi, un testo che presenta, insieme, gli aspetti teorici, di ricerca e pratici della gestione non distruttiva delle fasi di controversia e di conflitto, può essere una lettura istruttiva, anche sotto forma di testo di consultazione per i manager e i professionisti di linea.

Il testo è focalizzato sulla gestione delle controversie che si sviluppano nel confronto tra opinioni, idee, conclusioni e anche teorie differenti, e si propone il duplice scopo di illustrare la dinamica di tali situazioni e di proporre delle strade utili per la loro gestione.

La struttura del volume si compone di dodici capitoli e una serie di settori, per così dire, di supporto al testo, come le liste di tabelle e figure, gli indici analitici, e una bibliografia non troppo ampia ma specifica.
Il primo capitolo è dedicato a determinare il campo di analisi, vale a dire i concetti fondamentali che fondano le attività di gestione costruttiva delle controversie. È qui dato spazio alle teorie della cooperazione (cognitive, comportamentali, fondate sulla interdipendenza sociale) e ad alcuni fattori che sottostanno la competizione.

La gestione delle controversie costruttive

Il secondo capitolo entra nel merito delle cause, dei livelli e delle aree in cui si giocano le controversie, sottolineando come le controversie costruttive siano importanti fattori di crescita sia per la singola persona, sia per il gruppo e l’istituzione di cui fa parte. Ciò che emerge come un fattore di incompatibilità tra due o più attori della controversia può dunque essere tradotto con modalità creative al fine di ampliare l’area del dialogo e individuare le soluzioni più appropriate. Dissensi, argomentazioni e  contro-argomentazioni formano altrettanti oggetti di approfondimento che nel corso delle pagine sono delineati al fine di individuare le vie che possano condurre alla costruzione del consenso.

Il terzo capitolo presenta l’assetto teorico della controversia costruttiva, richiamando inizialmente anche autori molto noti, come Kurt Lewin, e sviluppando i concetti di base come l’analisi della situazione, le verbalizzazioni, la presentazione delle opinioni, i livelli di motivazione e di supporto alle idee esposte, gli ambiti di incertezza, la rivisitazione delle iniziali posizioni, e le possibili opzioni conclusive.

La costruzione dell'accordo

L’analisi si dispiega successivamente intorno al processo interpersonale che porta alla costruzione dell’accordo.
Qui sono enucleate anche le necessarie skills cognitive, sociali e motivazionali che possono supportare la persona nella ricerca della sintesi positiva tra opinioni differenti. Sono altresì presi in esame altri parametri specifici come l’orientamento verso sé o verso il compito, la capacità di esporre le proprie motivazioni e l’apertura verso la considerazione di idee differenti dalle proprie. Com’è evidenziato nelle pagine che seguono, la sensazione di incertezza può giocare un ruolo molto forte, così come l’ancoraggio distorcente alle proprie, iniziali posizioni, assunte come “vere” e pertanto da difendere strenuamente.

La capacità di tenere presenti le diverse prospettive di possibile accordo, così come l’abilità nel fare sintesi e concettualizzare le opinioni emerse sono considerate due tra le tante abilità importanti da coltivare al fine di risolvere le controversie, sintetizzando nel quarto capitolo i sei stadi del processo di costruzione positiva della controversia.

Il quinto capitolo tratta degli esiti finali del decision making e del processo nel suo insieme, mentre il capitolo successivo torna a trattare i mediatori che intervengono nelle diverse fasi di relazione.
La delicata situazione della presa di decisione è oggetto di un capitolo a sé stante (con numerosi agganci al mondo industriale), passando poi ad esaminare la costruzione costruttiva delle controversie negli ambiti della education e della politica.

Con il decimo capitolo si torna a trattare l’importante argomento della creatività e dell’innovazione, mettendo in risalto i collegamenti tra cooperazione, creatività, esplicitazione delle idee e sviluppo di nuove soluzioni in ambito sociale. Il capitolo conclusivo è preceduto da una riflessione sulla costruzione degli accordi di pace, gettando così uno sguardo alla società e ai problemi complessi che possono esistere tra stati e nazioni.

Nell’insieme ciò che è prospettato al lettore emerge come una proposta per raggiungere decisioni di elevata qualità in presenza di posizioni iniziali antagoniste o incompatibili, lavorando sul binomio cooperazione e conflittualità.