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50 anni di storia del Centro Milanese di Psicoanalisi

Titolo: 

La via Milanese alla psicoanalisi. 50 anni di storia dai pionieri a oggi

Autori: 
Paolo Chiari
Casa editrice: 
Jaca Book, 2016, Pp. 148, Euro 20,00

Non è solo la rivista Psicoterapia e Scienze Umane a festeggiare il cinquantenario: questo libro curato da Paolo Chiari ripercorre i primi 50 anni di storia del Centro Milanese di Psicoanalisi e ne tratteggia alcune linee di attività e di sviluppo attraverso i contributi di una decina di autori.

I primi capitoli, che sono a firma di Mauro Antonelli (di cui ricordiamo la cura del testo Vittorio Benussi. Sperimentare l’inconscio. Scritti (1905-1927). Milano: Raffaello Cortina, 2006) e di Marina Manotta, richiamano l’importante opera svolta dall’Archivio Storico della Psicologia Italiana.

I restanti dodici capitoli espongono con ottiche e centrature diverse lo sviluppo culturale e scientifico del Centro e gli apporti che hanno offerto gli analisti del Nord Italia sia alla SPI sia all’IPA, non trascurando di annotare i tanti contributi sviluppati negli ambiti universitari e, in generale, nel mondo della cultura.

Sfogliando le pagine di questo libro leggero ma ricco di notizie e di considerazioni, si può tornare ai tempi della nascita della Rivista di Psicoanalisi, ripercorrere alcuni momenti dei contrasti che hanno animato la SPI in alcune fasi della sua vita, seguire la nascita dei seminari del giovedì (a cui Fausto Petrella dedica un capitolo), e ricostruire i rapporti non solo scientifici ma anche personali che alcuni analisti hanno sviluppato con i colleghi francesi (ne scrive Giampaolo Kluzer) e britannici (Franco De Masi). Altri capitoli interessanti sono quelli scritti da Francesco Barale sull’impegno sociale di alcuni analisti-psichiatri come “Mariolina Berrini, che assieme alla cugina Marcella Balconi e a Giovanni Bollea, è una delle tre “B” che hanno fondato la psichiatria infantile italiana” (p. 74), e da Franco Borgogno circa il ruolo e le responsabilità degli analisti supervisori.

Gli altri autori che hanno contribuito al libro – chiuso con una nota a firma di Carlo Sini – sono Marta Badoni, Francesco Barale, Antonino Ferro, Anna Ferruta, Mario Marinetti, Giuseppe Pellizzari, Dina Vallino.

Tornando alle fonti archivistiche e bibliografiche, e all’Archivio Storico della Psicologia Italiana, è importante sottolineare la vera e propria ricchezza custodita nei fondi di Musatti, di Benussi, e di Giulio Cesare Ferrari (vedi www.aspi.unimib.it), mentre un particolare curioso di questo libro è l’immagine di copertina, cioè la riproduzione di una foto di Freud che guarda incuriosito verso il portone… della sede del Centro milanese, in via Corridoni numero 38! Un fotomontaggio ideato dall’architetto Fausto Colombo che, nel 1994, si occupò del trasloco del Centro dal civico 1 al 38 di via Corridoni, ove è ubicato ancora oggi.

Nel mare di date, scoperte e piste clinico-teoriche risuona (e non potrebbe essere altrimenti) il nome di Cesare Luigi Musatti (Mira di Dolo (Venezia), 21 settembre 1897 – Milano, 21 marzo 1989). Come ha notato Petrella “fa impressione pensare all’immane fiume di parole che si sono riversate negli scritti e nei dibattiti talvolta molto vivaci che si sono sviluppati in tanti anni (p. 40) e questa considerazione credo possa essere estesa al di là dei confini della psicoanalisi milanese ed applicata a al pensiero e all’attività psicologico-dinamica che si sono sviluppate in Italia.

Di Musatti personalmente ricordo un affascinante intervento a Lo Spazio Psicoanalitico, il circolo di cultura, ricerca e formazione psicoanalitica che fondò a Roma, nel 1972, Paolo Perrotti, il figlio di Nicola (di cui vedi la raccolta di scritti L’Io legato e la libertà. Roma: Astrolabio, 1984), in occasione della proiezione del film Geheimnisse einer Seele (I Misteri di un’anima) del regista Georg Wilhelm Pabst (che si avvalse della consulenza di Karl Abraham e di Hanns Sachs): correvano gli Anni Settanta, e la psicoanalisi italiana era nella sua età dell’oro